Abbiamo elaborato, con i comitati e le associazioni genitori delle superiori, con il comitato Vado a scuola sicuro e con i genitori della rete CAOS-Costruire Alleanze e Opportunità a Scuola, la Lettera a Regione e USR su ordinanza 16 ottobre che potete scaricare dal link o leggere più sotto
Abbiamo tutti a cuore la scuola e i giovani, senza nasconderci che i dati dei contagi sono preoccupanti. Abbiamo di fronte l’ostacolo insormontabile di trasporti inadeguati, insufficienti rispetto ai bisogni, che penalizza e affossa un altro anno di scuola.
Se la scuola nell’emergenza Covid, pur in modo differenziato, ha cercato di fare i salti mortali per adeguare gli orari, per fare doppio turno, per mettere i ragazzi sicurezza in tutti i modi, se i genitori si sono organizzati anche per portare i figli a scuola con mezzi privati, la situazione Covid ha fatto emergere in tutta la sua cruda realtà il fallimento e diremmo, l’inesistenza delle politiche a sostegno del trasporto pubblico.
La didattica integrale, totale, a casa non può durare più dello stretto necessario. È un bisogno normale e imprescindibile degli adolescenti fare scuola insieme e solo una didattica digitale parziale può sussistere, persino rendendo migliore la didattica della classe.
Abbiamo/hanno due strade:
– la prima implementare il servizio dei trasporti nelle ore di punta;
– la seconda che tutti, ma proprio tutti adottino una buona percentuale di didattica digitale a distanza e dividano la popolazione scolastica presente su due turni di ingresso non ravvicinati abbassando fortemente il flusso sui mezzi ma consentendo la presenza.
Anzi una terza strada esiste e ci porta a sbattere: perdere troppo tempo a polemizzare sperando che si possa tornare presto come prima. Guardiamo lontano, per una volta? E diamo la precedenza ai ragazzi?
Ecco il testo:
Al Dott.Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia
Alla Dott.ssa Melania De Nichilo Rizzoli, Assessore All’Istruzione Regione Lombardia
Alla Dott.ssa Augusta Celada, Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia
e p.c.
Alla Dott.ssa Patrizia Graziani, Dirigente Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo
Al Dott. Gianfranco Gafforelli, Presidente della Provincia di Bergamo
Al Dott. Claudio Cancelli, Consigliere Delegato all’Istruzione e ai Trasporti per la Prov. di Bergamo
Gent.e e Gent.mi
pur condividendo la sofferenza e la preoccupazione per il peggioramento della pandemia nella nostra regione e, in misura meno marcata, nella provincia di Bergamo, vogliamo portare alla Vostra attenzione l’amarezza ed il rammarico per l’ordinanza che prescrive il 100% di DAD negli istituti scolastici superiori.
I rischi, rilevati da pedagogisti, psicologi, sociologi, insegnanti e genitori, sono di natura motivazionale, formativa, psicologica e sociale. Innanzitutto, si interrompe la relazione educativa, che è il fondamento di ogni didattica, e si mette in pericolo la socialità fra ragazzi. Se impediamo loro di vivere la scuola come esperienza reale e li chiudiamo dietro uno schermo, da qualche parte dovranno trovare uno “sfogo” per sopravvivere. Dove? Quando? Come?
E non possiamo ignorare che ci sono ancora famiglie poco pronte sul piano degli strumenti e delle connessioni; né che le scuole, se sul piano tecnologico si sono attrezzate, non hanno ancora realizzato una reale formazione dei docenti alla didattica digitale – che non è certo una lezione frontale trasposta sul monitor.
Siamo sicuri che avete letto gli allarmi con attenzione e non intendiamo sottovalutare il contagio. Tuttavia, leggiamo che solo adesso state raccogliendo i dati relativi alla didattica digitale a distanza introdotta a scuola e alla modulazione oraria degli istituti: e questo non può che sorprenderci. Ancora una volta, sono i nostri ragazzi ad essere lasciati per ultimi e a pagare il prezzo maggiore.
Siamo pienamente convinti che il digitale possa e debba essere occasione di acquisizione di nuove competenze e di innovazione didattica. Auspichiamo quindi che questa incredibile opportunità si trasformi non in DAD, bensì in DDI: solo una Didattica Digitale Integrata, cioè complementare alla scuola in presenza, può garantire il successo formativo per ogni alunna e per ogni alunno. L’unica via di uscita che riusciamo ad intravvedere, per salvaguardare sia il diritto alla salute sia quello allo studio, è che tutte le scuole superiori includano alternanza di presenza e distanza.
La DDI, insieme all’organizzazione degli orari su due ingressi, consentirebbe inoltre di abbassare drasticamente le presenze sui mezzi di trasporto, garantendo distanziamento anche nelle ore di punta.
Sappiamo che a Bergamo il tema del trasporto è stato sottovalutato: non tutti gli istituti hanno aderito al modello misto studiato al Tavolo della Prefettura in estate per abbassare in modo consistente l’afflusso quotidiano degli studenti. Abbiamo inoltre rilevato che più di un istituto si è attivato solo questa settimana alternando presenza e distanza al 50% e mantenendo contemporaneamente i doppi turni in ingresso e uscita.
Chiediamo che si prenda la decisione di rimodulare l’ordinanza regionale, ma soprattutto che il distanziamento didattico totale duri il meno possibile. Chiediamo inoltre e con forza che le due settimane ULTERIORI di lavoro che vi siete dati per trovare soluzioni servano per validare e prescrivere a tutte le scuole l’adozione dell’efficace modello misto che assortisce ingressi scaglionati concordati e percentuale congrua di DDI per tutti.
Solo a queste condizioni questi giorni di DAD integrale possono essere vantaggiosi. Ogni prolungamento si trasformerebbe invece in un pericoloso acceleratore di gravissimi danni.
Continueremo a chiedere risorse per il potenziamento del TPL, già così irrimediabilmente (?) indebitato, pur convinti che non ci sia interesse politico a risolvere questo nodo nemmeno in questo momento di drammatica emergenza.
La soluzione non verrà da qui a breve. Per i nostri ragazzi, invece, una soluzione possibile e costruttiva c’è. Vi chiediamo di deliberarla.
Ringraziamo e porgiamo i nostri saluti
AMBITO SCOLASTICO 1 Associazione Genitori S. Pellegrino Terme Comitato Genitori e Associazione Camanghé Turoldo di Zogno Associazione Marconi di Dalmine Comitato Genitori Einaudi di Dalmine Comitato Genitori Betty Ambiveri di Presezzo Genitori Maroni da Ponte di Presezzo A.Ge. Madone AMBITO SCOLASTICO 2 Comitato Genitori Fantoni di Clusone Comitato Genitori Piana di Lovere Comitato Genitori Celeri di Lovere Comitato Genitori e Associazione Amici del Romero di Albino Genitori del Consiglio di Istituto Sonzogni di Nembro Genitori CdI Ist.Comprensivo e superiore statale Vilminore di Scalve Comitato Genitori e Genitori CDI Valle Seriana di Gazzaniga Comitato Genitori Amaldi di Alzano Lombardo AMBITO SCOLASTICO 3 Comitato e Associazione Genitori Majorana di Seriate Associazione Albarotto di Trescore B. Comitato Genitori Lotto di Trescore B. AMBITO SCOLASTICO 4 Comitato e Associazione Genitori Mamoli di Bergamo Comitato e Associazione Genitori Paleocapa di Bergamo Comitato e Associazione Genitori Quarenghi di Bergamo Comitato e Associazione Genitori Natta di Bergamo Associazione Genitori Pesenti di Bergamo Comitato Genitori Caniana di Bergamo Comitato e Associazione Genitori Secco Suardo di Bergamo Comitato e Associazione Genitori Galli di Bergamo Comitato Genitori Rigoni Stern di Bergamo Comitato e Associazione Genitori Lussana di Bergamo Comitato Genitori Sarpi di Bergamo Genitori Leonardo da Vinci di Bergamo Comitato Genitori Manzú di Bergamo Associazione Genitori Mascheroni di Bergamo AMBITO SCOLASTICO 5 Associazione Quattro Stagioni Cantoni di Treviglio Comitato Genitori Archimede di Treviglio Comitato Genitori Oberdan di Treviglio Comitato Genitori e Genitori Consiglio di Istituto Zenale e Butinone di Treviglio Associazione Genitori Don Milani di Romano di L. RETI ED ASSOCIAZIONI PROVINCIALI CoorCoGe - Coordinamento provinciale Comitati/Associazioni Genitori Istituti Secondari di 2°Grado Comitato Vado a Scuola Sicuro Rete Caos - Costruire Alleanze e Opportunità a Scuola Bergamo, 24 ottobre 2020
Concordo pienamente
Condivido a pieno la lettera inviata alla regione, inoltre aggiungerei che l adolescenza è un momento molto delicato della vita in cui i rapporti interpersonale con i compagni non possono essere messi da parte. Rischiamo che i ragazzi costretti a casa da soli cerchino poi momenti di agreggazione non controllati che possano peggiorare la situazione del contagio. Confido la regione riveda la sua decisione.