In particolare per i comitati degli istituti che storicamente accolgono un grande numero di studenti con disabilità, ma alla cortese attenzione di tutti
Stanno arrivando segnalazioni di difficoltà negli istituti dove sono inseriti studenti con disabilità, con specifici timori per la tenuta dell’integrazione.
Vorremmo ricevere riscontro della situazione, così da consentirci di portare al Gruppo per la Collaborazione scuola-famiglie un’analisi un po’ più circostanziata rispetto alle scarne segnalazioni preoccupate che provengono da voci isolate.
Per noi è importante, parlando di partecipazione attiva, di cittadinanza, di centralità dello studente, di progetto di vita e successo formativo monitorare cosa succede in realtà per poi attivarci verso le istituzioni.
Al momento abbiamo questi dati che vorremmo verificare con voi e -dove possibile- con il referente GLH (Acronimo per Gruppo Lavoro Handicap, commissione mista costituita obbligatoriamente in ogni istituto medio o superiore):
-i numeri dicono che non c’è stata diminuzione dei docenti di sostegno ma un aumento delle certificazioni e quindi del numero dei disabili. Sono diminuite quindi le ore a disposizione, anche in funzione della disabilità certificata come grave. Crescono i numeri degli studenti disabili certificati ma senza sostegno
-gli insegnanti di sostegno sono stati assegnati burocraticamente in due tranche, senza razionalizzazione e ottimizzazione degli incarichi, con spezzettamento del servizio su più scuole (e diminuzione ovvia della qualità)
-sono aumentati gli alunni per classe, anche in presenza di alunni H. E’ stato cancellato il limite agli alunni disabili per classe. Nelle superiori potrebbe formarsi -secondo i numeri delle iscrizioni a un indirizzo- una sola classe fino a 27 alunni anche con tre o più disabili.
-Alcuni (molti) disabili hanno, oltre il sostegno ‘statale’, assistenti educatori che integrano le ore di sostegno. Alle superiori il loro costo è a carico della provincia, nonostante sia il comune di residenza del disabile ad offrire il servizio. Al momento c’è in atto un contenzioso interistituzionale perchè la provincia da due anni non rimborsa i comuni. L’ANCI ha attivato un monitoraggio dei costi sopportati dai comuni e fissato per il 31 ottobre il termine per la sospensione del servizio. Nessuno ne parla ma il 31 ottobre è qui. Anche questa informazione è certamente da verificare e quantificare, vista la crisi dei fondi disponibili per gli Enti Locali.
Ringraziamo espressamente i referenti dei genitori e delle scuole che vorranno risponderci. Tutti i suggerimenti per chiarire la questione sono apprezzati
La Redazione