Dal Federici allo Zenale: la classe dei banchi vuoti (21-30marzo)

La classe dei banchi vuoti. Le storie.

C’è una classe, in Italia, piena di banchi vuoti. Per il resto somiglia a qualsiasi altra classe  di una qualsiasi scuola del nostro Paese: con la cattedra, la lavagna, mappe e cartelloni
alle pareti e in mezzo alcune file poco ordinate di banchi.
Ma quei banchi, per l’appunto, sono vuoti. Sempre vuoti.
E’ una classe dove nessuno più studia, nessuno chiacchiera, nessuno scambia figurine o copia i compiti di nascosto. La campanella non suona, al mattino, per annunciare l’inizio delle lezioni.
E neppure si sente chiamare l’appello, perchè non avrebbe risposta.
Non sempre è stato così per un tempo questa classe, come tutte le altre, era piena di voci, risate, timori e speranze, diari colorati e aeroplani di carta. Un tempo ogni banco era
casa, zattera e fortino, superficie da disegno, palcoscenico, trampolino: un formidabile pezzetto di mondo, affidato ad un bambino o a una bambina, a un ragazzo o a una ragazza.
Vi vogliamo raccontare a chi appartenevano questi banchi, e come mai sono rimasti vuoti.

IL PROGETTO

Da alcuni anni i ragazzi dell’Ist. Sup. Lorenzo Federici di Trescore Balneario ricordano le vittime innocenti della criminalità organizzata, allestendo un’aula speciale “l’aula 21”
Sui banchi, dove lavorano quotidianamente gli studenti, vengono messe delle foto, dei simboli, delle storie che raccontano la vita di alcune di queste vittime.
Dal 21 marzo al 30 marzo 2019, le storie, le foto e i simboli, di 11 bambini vittime delle mafie, saranno esposti presso “ISIS Zenale e Butinone”, nella Succursale in Via Caravaggio, 50 Treviglio (BG). Visitabile dalle 9 alle 13.

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